giovedì 19 luglio 2012

REFERENDUM ANTI-CASTA

3 motivi per NON firmare in comune per la promozione del referendum sull'abrogazione privilegi alla "casta" parlamentare.

Un certo qualunquismo e molto pressapochismo ci hanno portato a questo livello, anche di "bassezza" politica: informiamoci e soprattutto non ragioniamo con la pancia anche se in questo momento di crisi è naturale essere più soggetti a reazioni istintive. Ovviamente in democrazia ognuno è libero di fare quello che crede, nel rispetto delle leggi e del vivere comune.
Anche Grillo si è schierato contro questo referendum. Un populismo tira l'altro, stavolta qualcuno è stato più populista di lui...

1) Unione Popolare promotore del referenum è un partito politico e presto si candiderà. Sostanzialmente dicono di combattere "La casta" per entrarne a far parte.
2) Il referendum verrebbe a costare 300 milioni di euro, mentre il taglio allo stipendio dei parlamentari garantirebbe un ricavo annuo di 39 milioni.
3)  Il referendum è ilegittimo perchè Codice alla mano sull’art. 31 della legge n. 352/1970, ai sensi della quale “non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”.
Nessuna richiesta di referendum può essere depositata nel 2012 e quindi il primo termine per la presentazione è il 1° gennaio 2013: a quel punto, però, le firme, che hanno una validità massima di tre mesi dal momento in cui sui moduli vengono apposti i timbri comunali, non avranno più alcun valore.
E quindi sarebbe a serio rischio validità la raccolta firme attuale per mancanza dei tempi tecnici necessari.