sabato 6 marzo 2010

Acqua privata:


Partecipano Comuni, Province e Regioni rette da giunte di centrosinistra e centrodestra

150 amministrazioni locali in lotta
Oggi in assemblea ma poi in corteo il 20 marzo


ROMA - "La proprietà dell'acqua deve essere collettiva e la gestione della sua distribuzione deve restare nelle mani del servizio pubblico, in un assetto privo di ogni rilevanza economica". Sono questi i concetti attorno ai quali si riconoscono ben 150 istituzioni locali italiane - Comuni, Province e Regioni - che oggi si costituiranno in Associazione nazionale durante un'assemblea che avrà luogo alle 15 nella Sala Di Liegro della Provincia di Roma, in via IV Novembre 119/a. Al Coordinamento, nato nel maggio 2009 a Palermo, aderiscono amministrazioni di centrodestra e centrosinistra, unite dalla convinzione che preservare la proprietà e la gestione pubblica dell'acqua rappresenti "un principio fondamentale per il buon governo locale".

Il Coordinamento ha anche già deciso di aderire alla manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell'acqua che si terrà il 20 marzo a Roma ed è parte del costituendo comitato promotore del referendum per l'acqua pubblica. Tra l'altro, l'Assemblea nazionale di oggi sarà anche l'occasione per programmare strategie e iniziative future del Coordinamento e della neonata Associazione.

All'incontro nella Sala Di Liegro è previsto l'intervento di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, del Sindaco di Anghiari (AR) Danilo Bianchi, di Silvestro Greco, assessore all'Ambiente e tutela delle acque Regione Calabria, Coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome. E ancora di Corrado Oddi, del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Le conclusioni saranno tratte dal Sindaco di Corchiano (Vt) Bengasi Battisti. Sono stati invitati il Presidente della Camera Gianfranco Fini e il Presidente del Senato Renato Schifani.


Il 17 novembre scorso, il governo aveva posto la fiducia - per la ventottesima volta a quella data - sul decreto salva-infrazioni, che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali, compresa l'acqua. "Per velocizzare" , disse il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Ma tutto era cominciato il 5 agosto scorso, quando il ministro dell'Economia Giulio Tremonti aveva firmato il provvedimento contenuto nell'articolo 23 bis del decreto legge numero 113, in cui si dava il via alle privatizzazioni dei servizi offerti dai diversi enti.

Il primo comma dell'art. 23 bis infatti recita: "Le disposizioni del presente articolo disciplinano l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili".

(06 marzo 2010)

fonte Repubblica

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.acquabenecomune.org/
20 Marzo 2010
Manifestazione nazionale a Roma
Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa

Anonimo ha detto...

20 Marzo 2010
Manifestazione nazionale a Roma
Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa

/www.acquabenecomune.org/