Il Partito Democratico e il Centrosinistra dopo aver cercato di costruire candidature condise con le altre forze politiche ha scelto di votare Laura Boldrini e Piero Grasso come presidenti rispettivamente di Camera e Senato. Questo non
vuole dire che hanno preso Camera e Senato. Hanno portato alla due presidenze una donna e un uomo di induscutibile valore e
indipendenza di storia e di pensiero. Per il Bene Comune e il cambiamento
LAURA BOLDRINI (neo Presidente della Camera)
Nata
a Macerata, 51 anni, una figlia, laureata in giurisprudenza presso
l'Università La Sapienza di Roma. Nel 1989 ho cominciato la mia carriera
all'Onu, lavorando per quattro anni alla FAO, dove mi sono occupata della
produzione video e radio. Dal 1993 al '98 ho lavorato presso il
Programma Alimentare Mondiale (WFP) come portavoce per l'Italia. Dal
1998 al 2013 sono stata Portavoce dell'Alto Commissariato per i
Rifugiati (UNHCR) per l'Europa Meridionale. In questi ultimi venti anni,
lavorando per conto delle agenzie delle Nazioni Unite, ho svolto
diverse missioni in luoghi di crisi, tra cui Ex-Jugoslavia, Afghanistan,
Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. Ho ricevuto
alcuni riconoscimenti, tra i quali: la Medaglia Ufficiale della
Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e
donna (1999), il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica
Italiana (2004), il Premio Consorte del Presidente delle Repubblica
(2006), il Premio giornalistico alla carriera Addetto Stampa dell'Anno
del Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti (2009), il Premio Renato
Benedetto Fabrizi dell'ANPI (2011). Nell'aprile del 2010 ho pubblicato
per Rizzoli "Tutti Indietro". Scrivo per diverse testate e tengo un blog
su Repubblica.it e su Huffington Post.
PIERO GRASSO (neo Presidente del Senato)
Nato a Licata il giorno di Capodanno del 1945, Pietro Grasso (che
molti continuano a chiamare Piero), inizia la sua carriera nelle
istituzioni come pretore a Barrafranca dal 1969. Nella metà degli anni
‘70 arriva a Palermo come pm, in tempo per occuparsi delle indagini
sulle connivenze tra mafia e affari, e dell’omicidio del presidente
della Regione Sicilia Piersanti Mattarella nel 1980. Quattro anni dopo è
giudice “a latere” del primo maxiprocesso contro Cosa
Nostra, istruito da Falcone e Borsellino, e assieme al presidente della
Corte Alfonso Giordano è stato l’estensore della sentenza di condanna
per i 475 imputati. Dopo il maxiprocesso, arrivano i primi contatti con
la politica.
Diventa infatti consulente della Commissione parlamentare antimafia,
diretta prima da Gerardo Chiaromonte e poi da Luciano Violante. Nel 1991
l’allora Guardasigilli Claudio Martelli lo vuole come consigliere alla
Direzione Affari Penali del ministero di Grazia e Giustizia, assieme a
Giovanni Falcone. Dopo le stragi del 1992 e l’istituzione della
Direzione Nazionale Antimafia, Grasso viene nominato procuratore
aggiunto a Palermo e Firenze, dove si occupa degli attentati del 1992 e
del 1993.
Dall’agosto 1999 all’ottobre 2005 è procuratore capo di Palermo, dove
si segnala per l’arresto di 13 tra i 30 latitanti più pericolosi. Nel
2005 sostituisce Pier Luigi Vigna come Procuratore Nazionale Antimafia:
una nomina non senza polemiche perché il favorito Gian Carlo Caselli
venne estromesso da un emendamento “ad personam” inserito dal Pdl nella
Riforma Castelli che di fatto spianò la strada a Grasso. Come
Procuratore antimafia, Grasso ha guidato la DNA alla cattura, nel 2006,
del capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano.
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