mercoledì 7 dicembre 2011

Alleanza a rischio?












Pierluigi Bersani e Antonio Di Pietro litigano quotidianamente sulla linea da adottare in parlamento dinanzi alla manovra economica licenziata dal premier Mario Monti. Il capogruppo Dario Franceschini assicura che il Pd garantirà tempi certi e la "massima velocità" per approvare le misure anti crisi. Ma questo non basta. Almeno non a Di Pietro che, in una intervista all'Unità, accusa apertamente il segretario del Pd di avere "un atteggiamento intimidatorio e ricattatorio" nei confronti dell'Idv.
Il Pd non è d'accordo con l'estremismo di Di Pietro. Se infatti la Bindi sottolinea che "la disponibilità annunciata da Berlusconi" sul percorso delle riforme è "un segnale positivo", Bersani ci tiene a ricordare al leader Idv che bisogna difendere i ceti popolari. "Di Pietro può tendere l’elastico e dire che protesta di più ma non parli di inciuci con la destra - avverte il segretario democratico - non si permetta".
Bersani proverà, comunque, a convincere il governo a intervenire sulle questioni che più stanno a cuore ai Democratici: il blocco delle indicizzazione delle pensioni, la penalizzazione per chi sceglie di ritirarsi prima e l'Ici. Su quest’ultimo tema il Pd potrebbe provare la sponda dol Pdl.
Insomma, Bersani è al lavoro per cercare di portare "correzioni mirate" alla manovra pur mantenendone intatto l’impianto. Se il Pd cerca di ricompattarsi almeno al suo interno, resta l'incognita Di Pietro. In molti lo considerano una "scheggia impazzita". "Di Pietro ha votato la fiducia a questo governo - spiega la stessa Bindi chiacchierando coi giornalisti in Transatlantico - non può tenersi le mani libere quando questo governo fa la prima scelta, per cui è stato voluto da tutti". Lo spazio di manovra resta, quindi, stretto. E l'Idv Massimo Donadi avverte: "Non rispondiamo a chi, con minacce e ricatti, cerca di condizionare la nostra azione".
Andrea Indini- IL GIORNALE

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