giovedì 11 ottobre 2012

Terremoto Regione Lombardia

L'arresto di Domenico Zambetti è l'ultimo colpo in ordine di tempo alla sempre più fragile impalcatura amministrativa di Formigoni. Ma più l'impalcatura scricchiola, più si scopre che qualcuno dei pilastri su cui si regge è marcio, e più il Celeste respinge sdegnato le ipotesi di dimissioni. Eppure il bollettino delle inchieste si inspessisce ogni giorno di più.  E IERI HA nuovamente interessato personaggi già coinvolti in procedimenti: il bresciano ex assessore Franco Nicoli Cristiani (Pdl), l'ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni (Lega) e il consigliere Massimo Buscemi (Pdl) sono indagati dalla Procura di Milano per peculato e truffa aggravata. Le indagini della Gdf, che ieri ha acquisito i conti dei gruppi consiliari, mirerebbero a verificare la regolarità delle spese sostenute per cene, viaggi e comunicazione sostenute dai gruppi Pdl e Lega. Se Formigoni ha ancora la via di uscita dell'azzeramento la sua Giunta ha le ore contate. La mossa della Lega Nord che ha annunciato le dimissioni di tutti i consiglieri mette il presidente in un angolo strettissimo: o azzera gli assessori o si trova senza maggioranza. «Non tolleriamo le infiltrazioni mafiose, quanto un nostro ministro, Maroni, ha fatto tanto nella battaglia contro le cosche. La meridionalizzaione della giunta è inaccettabile» ha detto Pierluigi Toscani consigliere lumbard all'uscita del vertice di ieri sera. Le dimissioni leghiste si sommerebbero così con quelle dell''opposizione. Gianbattista Ferrari e Gianni Girelli, consiglieri bresciani del Pd, le avevano annunciate nel pomeriggio: «Le nostre dimissioni sono già sul tavolo - scrivono -. Ieri mattina abbiamo deciso, per protesta, di disertare le Commissioni consiliari». Poi l'appello alla Lega, in parte raccolto. «Resistere in queste condizioni significa non volere il bene della Lombardia».  «È UNA NUOVA dura tegola che si abbatte sull'amministrazione regionale. Serve una presa di distanza netta - è quanto ha dichiarato il consigliere del Pdl Vanni Ligasacchi - Ma dobbiamo ragionare anche su un altro livello: le regioni sono commissariate, le province spariscono, il processo di decentramento purtoppo è stato tradito dagli uomini che lo hanno interpretato, e oggi assistiamo ad un nuovo centralismo». Ligasacchi ricorda il patto di lealtà che Formigoni fece sottoscrivere, perchè ognono rendesse trasparenti eventuali situazioni a rischio indagini, «un patto che evidentemente qualcuno non ha rispettato». Rispetto al da farsi «valuteremo se vale la pena continuare» afferma Ligasacchi riferendosi al prossimo incontro del gruppo Pdl. Sul tema è intervenuta anche la deputata bresciana del Pdl, Mariastella Gelmini: «Le rensabilità penali sono sempre personali, certo il numero degli indagati cresce e bisogna verificare se ci sono le condizioni per poter continuare. E` una scelta molto difficile e valuteremo nei prossimi giorni. Le accuse mosse all`assessore Zambetti - ha sottolineato - sono gravi e se fossero confermate sarebbe un duro colpo per la Regione Lombardia».                                                      
                                                                                                               Eugenio Barboglio

Nessun commento: