La proposta non è nuova ed è inattuabile.
Ne sono pieni i muri della Lombardia: se una
volta in testa ai desiderata leghisti c'era la secessione oggi da quelle
parti va di moda un messaggio molto più terra terra, basato sul valore
universale del denaro. Tenere il 75% delle tasse pagate dai lombardi in
Lombardia, è questo l'obiettivo dei verdi padani e, da qualche giorno,
anche degli azzurri berlusconiani ed ex aennini. Una versione
monetizzata del "padroni a casa nostra" già speso in passato, e allo
stesso modo solo uno slogan. Basta ricordare, come è stato efficacemente
fatto, che già nel 2007 la Lega al Pirellone aveva avanzato una
proposta di legge al Parlamento per trattenere nelle casse regionali il
15% dell'Irpef, l'80% dell'Iva e la totalità delle accise e delle
imposte sui tabacchi e sui giochi. Nel 2008 la Lega andò al Governo e
quella legge finì in un cassetto. Basta anche considerare che la Lega
governa già in Piemonte e in Veneto e nulla del genere è successo, forse
perché l'idea non era ancora venuta in mente o forse perché non è la
Regione a poter legiferare in tal senso. Tuttavia ci sono anche pur
sempre i numeri a contare: la manovra finanziaria 2013-2015 fissa la
spesa per l'anno in corso a 814 miliardi di euro. Di questi, 317 sono
per le pensioni e 88,4 sono interessi passivi: due voci che insieme
fanno quasi il 50% e che certamente non sono comprimibili né
regionalizzabili. Insomma, lo slogan è efficace ma, per dirla con Maurizio Martina,
"è solo propaganda che non ha la minima possibilità di essere
concretizzata". E anzi, aggiunge il segretario regionale, "bisognerebbe
smettere di vendere demagogia e iniziare a confrontarsi su proposte
serie e praticabili, in particolare sui temi cruciali del nuovo patto
fiscale con i cittadini e le imprese e del rilancio dell'economia e
dello sviluppo". Martina indica anche una strada: "noi non venderemo
illusioni, come sempre abbiamo fatto, proporremo azioni misurate e
possibili, concentrando i nostri sforzi sul lavoro e sul sostegno alle
piccole e medie imprese con un primo obiettivo: basta finanziamenti a
pioggia, basta con un sistema degli incentivi regionali allo sviluppo
che oggi vengono dispersi per più di un miliardo di euro l'anno in ben
243 azioni diverse, senza poterne valutare gli effetti pratici. Un vero
spreco di risorse targato Pdl-Lega. Noi presenteremo una
riorganizzazione delle funzioni fondamentali di Finlombarda con
l'obiettivo di rafforzare le partnership pubblico-privato sugli
investimenti e sul capitale di rischio rilanciando anche azioni
immediate a sostegno del credito per il sistema produttivo".
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